Un po’ di Francia, un po’ di Spagna e un po’ di Portogallo in camper dal 10 giugno al 16 agosto 2015

 

La solita e dovuta piccola presentazione

Io: Giorgio o:“Jure” Il driver che più invecchia più si comporta bene

Lei: Lili o:      “Picia” Mula””Pupa” la tutto-fare che regolarmente litiga con il nostro

                        navigatore sig.a Garmin.

Lui: PLA “S701”……..Detto Vagabondo 2 che vuole le chiavi sempre inserite per far

                                    sentire il rombo perfetto del suo motore.

Totale Km fatti: 7850

Consumo Gasolio calcolato come media al 10% litri 790 a un prezzo medio di € 1,20

 

Mercoledì 10 Giugno 2015

Finalmente è arrivato questo attesissimo giorno per partire alla volta della Spagna. Lasciamo il nostro rimessaggio in mattinata con dei calorosi saluti da parte degli amici Romano, Cinzia, Enzo e Viviana. L’area parcheggio “San Lorenzo” sull’autostrada tra Vicenza e Verona ci accoglie al fresco dei suoi alberi per un pranzetto e un piccolo riposino. Verso sera arriviamo alle radici del passo della Maddalena e più precisamente a Bersezio, siamo in compagnia di altri equipaggi e c’è un bel fresco. Uno sguardo tra me e la mia “Mula” e di corsa a letto.

Giovedì 11  Giugno 2015 FRANCIA 

Abbiamo ripreso le vecchie usanze, prima delle nove non si apre l’occhietto. Alle cinque del mattino ho dovuto accendere la stufa, fuori c’erano sette gradi. Chiacchierato con i vicini e cercato di socializzare anche con sei marmotte, che appena hanno visto il mio barbone sono scappate piene di paura. Il programma di viaggio ci porta a “Roussilon” “Gordes” in Francia dove il panorama  è tutto color ocra, il paesino è tutto abbarbicato su falesie rosa e nelle sue viuzze tante botteghe di artisti e souvenir (merita una visita). Dormito nell’area-camper senza nessun servizio per 6€, ma scaricato acque nere e caricato acqua potabile nei bagni di un posteggio bus attiguo.

 

Venerdì 12 Giugno 2015

Una giornata piena di sorprese e di imprevisti, inizialmente una coda tremenda a causa di un’automobile in un fosso; subito dopo una tempesta così forte che il tergicristalli non era sufficiente. Verso sera siamo a St. Pierre la Mer in un’ area di sosta molto carina per 8€/24h Siamo talmente stressati dalla giornata che dopo mezz’ora di tv tiriamo diritti a letto.

 

 

Sabato 13 Giugno 2015 SPAGNA

Siamo abbastanza vicini al confine con la Spagna e ai luoghi dove ha vissuto il grande Dalì. La prima tappa è  Cadaques dove c’è la villa di Dalì con una vista mozzafiato sul paese e sul mare. Un unico campeggio è a due passi dalla villa e dal paese, è un po’ spartano ma molto accogliente e la ragazza che ci riceve ci dà tutte le informazioni con gentilezza e in Italiano ( 31€ al giorno ).

 

Domenica 14 Giugno 2015   

Si va a zonzo per Cadaques, prenotiamo la visita alla casa di Dalì per domani mattina alle 10,30. Il porticciolo e le viuzze del paese sono molto carine, c’è molta gente che passeggia e che affolla i negozietti di souvenir e i bar. Verso sera siamo nuovamente in centro paese alla ricerca di un buon locale per assaggiare le famose “tapas”; trovato…., non vi dico la bontà e la quantità (8 tipi + un piattino di pimientos e 3 birre per un totale di 42€).

 

Lunedì 15 Giugno 2015 

Visitiamo la più che stupenda casa di quel genio di nome Dalì con una simpatica guida che parla anche un po’ di italiano. Le originalità di quell’artista sono infinite, ad ogni passo ci si ferma con la bocca aperta per la meraviglia: stanze strane, studi imprevedibili, terrazze con vista stupenda, voliere, attici, piscine, giardino, il tutto in uno stile straordinario e ancora attualissimo. Ti aspetti che da un momento all’altro ti venga incontro il padrone di casa per darti il benvenuto. Si parte verso Figueras per visitare altre meraviglie di quel personaggio. Un acquazzone ci accompagna fino al posteggio del super mercato indicato dalla guida delle aree di sosta. Siamo molto vicini al museo Dalì che visiteremo domani, la presenza di altri equipaggi ci fa stare più tranquilli per la notte. Si va a fare un po’ di provviste per la cambusa e la serata termina con una partita a scala quaranta vinta dalla mia ”Mula”.

 

Martedì 16 Giugno 2015 

Un km. a piedi e siamo in prossimità del museo Dalì. La costruzione all’esterno è stupefacente; all’interno ci sono delle opere stupende che creano meraviglia e stupore; una folla di visitatori, tutti esterrefatti, noi compresi, si fa fatica a vedere tutto perché ogni particolare è una stranezza o un simbolo. Non c’è solo pittura, ma architettura, scultura e certe volte si ha l’impressione di essere presi in giro o ci si sente degli ignoranti perché non si capisce il significato di tante opere. Sempre traspare comunque l’amore infinito per la sua donna che lui dipinge realisticamente. L’entrata conviene prenotarla, costa 9€ e la visita dura circa due ore, ma nessuno ti caccia via se vuoi fermarti di più.

 Ci muoviamo con il camper verso “Pubol” per visitare il suo castello e che fù anche la sua ultima dimora, dopo la morte della sua compagna. Non è particolarmente originale, confrontandolo con le due visite precedenti. La posizione è bella, l’arredamento interno è discreto ma è quasi nella normalità, dopo tanta stravaganza, quasi che Dalì, rimasto solo, abbia perso la sua musa ispiratrice e la voglia di vivere e di stupire. Soddisfatti di aver visto tutto di Dalì, diamo un’accelerata al Vagabondo e ci dirigiamo verso Barcellona.

 Anche se ci siamo documentati, proviamo a spingerci con il camper fino all’ingresso della città, ma dopo aver assaggiato il traffico della cittadina di Badalona, ritorniamo indietro per la stessa strada fino al campeggio “Al Masnou” che con 37€ al giorno ci offre tutto, ombra a volontà e alla sera un bel fresco dovuto alla brezza che arriva dal mare.

 

17-18-19-20-21-22 Giugno 2015    (temperatura media 23°-26°)

BARCELLONA

Siamo come due scolaretti, pieni di ansie per cosa fare, come fare, come muoverci, a chi chiedere,ecc. ecc.. Tutto molto facile, la stazione ferroviaria in cui passa ogni 10 minuti un trenino locale è a pochi passi dal campeggio e in una ventina di minuti ti porta in Piazza Catalunya, centro di Barcellona, il costo è di 10€ per due andata e ritorno. La piazza è grande, bella, piena di vita, è il punto di partenza delle famose “Ramblas”,le grandi passeggiate all’ombra dei suoi altissimi e folti alberi, moltissimi i negozi di firma, altrettante le bancarelle di souvenir e le case con variegate architetture che fanno stare con il naso all’insù. In piazza la prima cosa che facciamo è di fornirci dei biglietti per i bus turistici delle linee rossa e verde che fanno due distinti tragitti. Questi bus sono per noi molto utili perché ci danno un’idea  della città e dei posti da visitare, che noi nei giorni successivi visiteremo per conto nostro. Prime “tapas”, e prima fregatura con il cameriere zelante che vuol fare la scelta dei bocconcini a modo suo e che naturalmente sono molto, molto cari. Capito come ci si deve muovere, assaltiamo Barcellona, la vogliamo fare nostra, non ci deve sfuggire neanche un angolo nascosto. Siamo ai suoi piedi…………, è una meraviglia, siamo davanti a sua Maestà La Sacra Famiglia.

Pur avendola vista nelle foto, nei documentari e in lontananza dal bus, vista da vicini fuori e dentro è tutta una sorpresa, non si può descriverla, si deve vederla dal vivo, girarla più volte e rubare tutte le sfumature delle sue guglie e dei suoi colori trasformati in tanti arcobaleni dalle sue vetrate. E’incredibile.

 Gaudì ha lasciato un’impronta molto forte nella città e si vede visitando altre sue opere tipo: il Parco “Guel”,”La Pedrera”e”La Casa Battilò”. Anche la pancia vuole soddisfazione per cui l’accontentiamo con una mega paella e una altrettanto mega sogliola. E’ il momento di rilassarsi facendo una passeggiata senza meta osservando soltanto quello che si incontra mentre camminiamo. Si rientra al campeggio per una bella e rilassante doccia e per far riposare i nostri piedoni fumanti. Il tempo continua ad essere bello e ventilato con 23°/26°. Con ancora in mente le fantastiche bellezze della casa “Battilo” e il panorama visto dalla terrazza della casa “Pedrera” ci incamminiamo verso la “Cattedrale”. E’ sabato mattina e, come ogni sabato, con la musica di un’orchestrina arrampicata sulla scalinata, i barcellonesi si ritrovano nella piazza ai suoi piedi e ballano dandosi la mano e formando tanti cerchi in segno di pace e di amicizia: ci è sembrata una cosa molto bella. Poi cerchiamo di entrare nel museo di “Picasso”, ma non ci riusciamo ( c’era il mondo in fila), camminiamo  il “Barrio” rione gotico, Il mercato di “Santa Caterina”, La chiesa di “Maria del Mar”, il monumento a Colombo, “Port Velt” Piazza di Spagna e altre vie che si incontrano di volta in volta. Stanchissimi, di corsa al binario 1 a prendere il treno per il campeggio di “Masnou”. Tra ieri e oggi, abbiamo strafatto e i nostri polpacci chiedono un po’ di tregua, così giusto per riposare un po’, ci mettiamo a fare un piccolo bucato e rimuovere un po’ di sporcizia al Vagabondo; sul tardi scendiamo in città per fare ancora un giretto lungo la Rambla e così ci ritroviamo davanti al Mercato coperto “La Boqueria”. Anche questa meta ci lascia sorpresi dalla bellezza, dalla funzionalità e dalla pulizia; all’interno si trova di tutto con una esposizione della merce che è un’esplosione di colori e di un equilibrio incredibile nello stivaggio, ci sono anche degli stands dove si mangia con dei menù tradizionali e con una velocità super. Ci soffermiamo davanti al famoso caffè Zurich e dopo pochi passi siamo in una trattoria Messicana dove ci troviamo molto bene.

E’ arrivato il momento di soddisfare la voglia della mia “Mula” di vedere e di toccare tutti gli articoli di tutti i negozi che le passano sottomano e in  particolar modo le botteghe “Desigual” che sono la sua passione. Si è fatto tardi e con malincuore lasciamo sfilare con un’ultima occhiata la Piazza Catalunya per recarci alla stazione e far ritorno al campeggio.

 

Alcune considerazioni su questa parte di Spagna al confine con la Francia del sud e sulla città di Barcellona

Questa parte della Spagna è famosa perchè in questi paraggi hanno operato un paio di artisti niente male,( Picasso, Mirò, Dalì e Gaudì) e forse altri meno conosciuti. E’ una zona molto bella, collinosa e sul mare, ha panorami stupendi. La vita dei paesini è ancora tranquilla, poco battuta dal turismo e da costruzioni fuori luogo. Speriamo che resti così. La costa Brava invece è piena di mega condomini che hanno rovinato paesi e panorami. La strada costiera lascia ancora intravedere  qualche scorcio stupendo, ma per noi camperisti è quasi impossibile fermarsi. Barcellona merita una visita: è ordinata, pulita, organizzata; convivono persone di tutte le etnie. E’ giovane, viva, bella e non si finisce mai di scoprire cose nuove…si mangia da Dio. E’ entusiasmante, ricca di antico e moderno perfettamente in equilibrio. E’ anche pericolosa dal punto di vista dei borseggiatori ( abbiamo assistito a tre episodi in diretta), ma anche questo fa parte del gioco….un po’ di suspense ci sta bene. Il campeggio Al Masnou è accogliente; al di là della strada statale e della ferrovia c’è la spiaggia che si raggiunge attraverso un sottopassaggio. Il personale del campeggio è molto disponibile e dà tutte le informazioni anche in italiano per visitare Barcellona, i servizi sono un po’ obsoleti ma puliti, è discretamente ombreggiato, la piscina è ben tenuta, un piccolo bar all’entrata, un negozietto di generi alimentari di prima necessità ma è soprattutto comodo per l’andata e ritorno con il treno al centro di Barcellona.

 

 

23-24-25-26 Giugno 2015

In moto il Vagabondo e ci muoviamo verso Valencia proponendoci una tappa a Taragona ma, neanche a farlo apposta, ci perdiamo nelle campagne con il vantaggio di vedere alcuni paesini agricoli molto caratteristici e interessanti. La sig.a Garmin ci riporta sulla retta via ma, una fila tremenda, ci fa dirottare verso un supermercato Carrefour  a far cambusa e a pranzare. Attraversiamo Taragona con un traffico bestiale, per cui rinunciamo e puntiamo su Peniscola. Sono le 18,30 ed entriamo in un’area campeggio favolosa a pochi passi dal mare e un po’ più lontano il centro del paese, (L’area si chiama : Camping Vizmar e si trova a metà tra Peniscola e Benicard. Con il costo giornaliero di €11 ci dà tutti i servizi compreso corrente e piscina- www.campingvizmar.com- Gps N-40.39357 * E-0.40778). Siamo all’ombra di alberi molto folti  (Gelsi) per cui niente ricezione per la tv. Ci accontentiamo di una bella partita a carte. Al mattino la temperatura si mantiene costante sui 20° per arrivare al pomeriggio attorno ai 27° per cui decidiamo per una permanenza di un paio di giorni. Tiriamo fuori le nostre bici pieghevoli e via in avanscoperta della sua spiaggia, della costiera e del suo centro storico. Peniscola è una cittadina arrampicata su un penisolotto con il suo bel castello-fortezza, tante case tutte bianche, un mercatino artigianale, i falconieri, i giostrai, i giocolieri e un sacco di negozietti e invitanti trattorie sul lungomare. Torniamo al camper affamati: pranzetto, riposino, lettura sdraiati sulle brandine, un po’ di piscina aspettando la sera per poi metterci in ordine e partire a piedi per sgranchirci un po’ le gambe e forse farci qualche “tapas”. Senza accorgerci siamo arrivati fino in paese camminando per 3 km.(come sarà il ritorno??). In una trattoria ci hanno confezionato un bel ”piatto combinato”: una porzione di ribalta vapori con una insalatona che ci ha proprio soddisfatto. La strada del ritorno non finiva mai, per fortuna che per per tutto il lungomare siamo stati accompagnati da musica, artisti di strada, burattinai e spettacoli vari. Siamo arrivati all’area di sosta molto tardi, dopo la mezzanotte, con gli spari e le luci dei fuochi artificiali nelle vicinanze. L’entrata del campeggio era chiusa e buia, abbiamo suonato e dopo un po’ si è affacciata una signora un po’ scocciata che ci ha aperto la porticina d’ingresso. Meno male! Eravamo già in crisi per la stanchezza e l’idea di cercare un albergo aperto a quell’ora……non era il massimo.                    

Il mattino seguente, inforcate le biciclette, ci dirigiamo verso la parte opposta di ieri e cioè verso “Benicard” che dista c.a. 4 km. E’ stata una piccola delusione, non c’è la ciclabile lungomare, non ha attrazioni significative se non una specie di mulattiera che ti porta su un grappolo di case tutte bianche(centro storico) ma che noi ci accontentiamo di osservare dalla strada principale. Una sosta in un bar per poi ritornare. Lungo la strada un po’ di rifornimento di frutta e poi le solite cose in attesa di poterci tuffare con bramosia nella piscina Jacuzzi con tante bollicine. Sul tardi ho spostato un po’ il camper beccando il satellite per avere qualche notizia patriottica  del Bel Paese. Dopo un poco di niente alla tv siamo colti dalla stanchezza e andiamo a nanna.

27-28-29-30 Giugno 2015 (VALENCIA)

La temperatura sta salendo, la massima tocca i 31°e decidiamo di partire verso Valencia con il timore del caldo. Nella zona di “Saler” ci sono aree di sosta molto assolate, per cui noi scegliamo il campeggio “Coll-Vert” che si trova a metà strada tra Saler e Pinedo; ci sono vialetti alberati, tutti i servizi, piscina e ombra compresa per €32 al giorno. Davanti all’ingresso c’è il bus n°25 che porta in pieno centro e a dieci minuti a piedi c’e la spiaggia sabbiosa con il mare color nocciola, (w il mare dell’Istria). Proviamo ad assaggiare questo mare, ma ci passa subito la voglia. Questa mattina prendiamo il bus n°25 che ci lascia proprio in centro e poi  a piedi visitiamo la città vecchia che è un insieme di piazze, palazzi in stile, giardini, tutto pulito e in ordine e con un traffico molto ordinato, viuzze e viali pieni di bei negozi predisposti per fare le famose “vasche”. Il mercato centrale è da non perdere per la sua architettura e per il sistema di esposizione della merce è quasi più bello di quello di Barcellona. Molto belle le piazze del : Municipio, Palazzo delle poste, la Lonja della seda (fa parte dell’Unesco), La Cattedrale, La Plaza della Rejna, Plaza Redonda, Plazza de Toros con l’enorme Arena , e la caratteristica Stazione del Nord (da non perdere). La famosa “Paella” viene offerta da tutti i ristoranti e tanti turisti occupano i tavolini all’aperto e anche noi pranziamo in uno di questi. Con il bus n°5, seduti comodamente, facciamo il giro di tutto il centro storico per osservare e orientarci per i nostri prossimi giorni.

 A Valencia non si deve dimenticare la visita della città moderna con la cittadella delle arti, l’emisfero, la città delle scienze, il grande zoo, l’acquario e infine l’oceanografico. E’ dir poco restare a bocca aperta, si rimane esterrefatti di fronte  a quelle strutture che creano un gioco fantastico tra cemento,vetro, ferro, prati verdi e l’acqua delle sue fontane e  vasche. La visita dura circa 5 ore intramezzata da un  fritto misto e una “ cana “ ( una birra ). Una piccola sosta in un bar prima di riprendere il bus n°25 per il campeggio. Un’oretta di piscina fa ritornare lo sprint per proseguire la giornata e per arrivare a sera per la cena e un po’ di tv per vedere cosa succede nella nostra patria. La sveglia avviene con una temperatura vivibile, fa caldo ma una leggera brezza dà un ristoro piacevole; si ritorna in città per visitare ancora altre attrattive interessanti. Siamo all’interno dello stupendo mercato del “Colon” che  si presenta con dei superlativi negozi, bar, ristoranti, botteghe di generi alimentari e di pesce, tutto in perfetto ordine e nella massima pulizia; poi si arriva alla piazza “Redonda” dove troviamo un’infinità di banchi con esposti prodotti artigianali regionali. E’ arrivata l’ora di far visita ad alcune “tapas” accompagnate da due boccali di buona birra. La mia “Mula” mi vuol lasciare libero per un paio d’ore per “cuccarsi” sei piani del conosciuto centro commerciale La Cortes Ingles. Io mi sono fatto un paio di viali e la pennichella seduto su una panchina all’ombra di due maestosi alberi. Finalmente la “Mula” è ritornata e raccontandoci le cose viste, ritorniamo al campeggio. Appena ristorati ci si avvicina un equipaggio di Bari e ci si racconta le avventure dei propri viaggi; la cosa che ci preoccupa di più è che ci dicono di essere  scappati dai 43° di Granada, meta che noi avevamo programmato per i prossimi giorni. Un’ ultima giornata di pulizie e relax, stesi sulle sdraio a leggere e fare la settimana enigmistica per poi fare un tuffo in piscina con una bella acqua fresca. Abbiamo goduto di un meritato riposo dopo una settimana di km. a piedi.

1°-2-3 Luglio 2015 ALTEA   

Partiamo salutando la più che bella e interessante Valencia, il caldo si fa sentire con i suoi 33° e temo che ci accompagnerà per tutto il viaggio spagnolo. Siamo in un super mercato a fare provviste e ad approfittare di un unico albero un po’ isolato per estrarre sedie e tavolino e pranzare. Ci si avvicina un albanese e con un grande sorriso ci saluta e ci racconta di conoscere molto bene Trieste e l’Istria perché ci ha lavorato parecchio. Riprendiamo il viaggio verso “Gandia” e dopo un paio d’ore siamo all’interno del campeggio (”Cap Blanc ad Altea-Carrettera Playa Cap-Blanc 25”).La località si presenta bene con la spiaggia oltre la strada che esploreremmo bene domani. La notte l’abbiamo passata bene, con una leggera brezza che a finestre tutte aperte faceva quasi freddo. Qui tutti i movimenti e le azioni vanno fatte molto lentamente perché il caldo ti fa ansimare e ti massacra. Il mare è molto ondoso e si fa fatica ad entrarci, le onde ti trascinano dentro e poi ti sbattono sulla spiaggia con i costumi pieni di sassolini,  rotoliamo sul bagnasciuga come dei ragazzini per poi nasconderci sotto l’ombrellone perché il sole ti brucia. Nel pomeriggio inoltrato il lungomare ci affascina con il suo panorama, passeggiamo nelle viuzze tra botteghe e trattorie fino a fermarci per far sparire una enorme “Paella di pesce”, seduti al fresco e con la pancia piena capiamo perché tra qui e Benidorm distante 5 km tanti camperisti vengono a svernare. Rientriamo al camper sperando in una fresca nottata. E’ andata bene, un bel venticello ci ha fatto riposare e pare che voglia perdurare per tutta la giornata. L’altro versante della cittadina è meno interessante per cui dopo una bella passeggiata facciamo dietrofront rifugiandoci sotto il nostro albero e la veranda del camper, la brezza ci accompagna verso sera nel centro storico a curiosare tra i negozi di souvenir che non sfuggono all’occhio acuto della mia “Pupa”. Si và a nanna stanchi ma soddisfatti.

Sabato  4 Luglio 2015     

Partiamo verso il sud, con un po’ d’incoscienza. Attraversiamo una natura selvaggia e  aspra e ci  domandiamo come si può vivere  in questi luoghi. Un albero enorme ci invita alla sosta per il pranzo. C’è un tremolio nell’aria come un miraggio nel deserto, siamo a Granada, sembra di essere all’inferno, la città è coperta dalla nebbia, le case sono sfuocate dalla calura. Vediamo su un palo le tabelle turistiche dell’”Halambra” e quella della “Sierra Nevada”, facciamo un cenno di saluto a Granada e saliamo ai 2200 m della Sierra trovando un villaggio attrezzato con bar negozi e ristoranti e un grande piazzale per passare la notte. Ci sono un paio di camper di Granada che sono venuti quassù per fare una dormita al fresco, per cui tranquilli e con un  panorama stupendo ci regaliamo una dormita favolosa.

Domenica 5 Luglio 2015 PORTO COVO in PORTOGALLO

Scendiamo a valle costretti a ripassare per Granada che con i suoi 43° alle dieci di mattina. Con decisione acceleriamo per scappare in cerca di fresco. Non vi dico i km. fatti. Attraversiamo pianure con migliaia di serre. Il solito gigantesco e unico albero incontrato sul percorso ci invita a pranzare. Un pieno di gasolio ad un prezzo conveniente è si entra in Portogallo. Ancora dei km. e siamo al nostro “Porto Covo”che ci accoglie sulla solita e stupenda falesia che ci offre il suo miglior panorama,e anche in pieno sole ci offre una stupenda brezza quasi da brivido. E’ pieno di camper di diverse nazionalità, ci sistemiamo appartati in una specie di piazzola in prima fila a picco sull’Oceano e che ci permette di aprire la veranda, posizionare tavolo e sedie e prendere in faccia il profumo dell’oceano. I sentieri sul costone ci invitano ad una passeggiata per farci ricordare la bellezza di quel posto e curiosare l’andirivieni di tantissima gente che armata di borse e ombrelloni cerca il suo posticino nelle varie insenature quasi nascoste dalle altissime rocce selvagge. Non resta  che tirare su la parabola e  farci due lasagne col pesto di propria produzione.

6-7 8 Luglio 2015 

Increduli della notte con l’uso della la copertina ci svegliamo con un sacco di coccole. Le finestre del nostro Hotel a 5 stelle di nome Vagabondo, danno sulle spumose onde dell’Atlantico e fanno entrare i vari profumi della vegetazione che ci circonda. Ci rechiamo con il carrello al super mercato per fornire la cambusa di viveri e di buon vino del posto, un giro di perlustrazione per le viuzze e negozi del paese. Felici che il paese sia rimasto tale quale lo ricordavamo ci facciamo un po’ di spiaggia stesi sulla sabbia rovente. Alla sera una accogliente e tranquilla trattoria del centro ci fa  gustare del buon “Polpo alla brace”, “Baccalà alla Garcia” e del buon vino bianco fresco prodotto nei dintorni. Pensare che tutto questo paradiso è gratuito, e che noi camperisti siamo accolti con tanta simpatia è incredibile. I camper vanno e vengono con estrema libertà, tutti rispettano le distanze, le vie di fuga e non mancano i sorrisi di benvenuto e anche qualche parola sulle varie avventure del Plein Air. Passeggiamo tra le falesie e le spiagge che si lasciano guardare complici della bassa marea. Proviamo a mettere il culetto in acqua ma si congela quasi subito per cui una immersione veloce e tutti al sole sotto l’ombrellone. Dalle finestre e oblò aperti si infila un’arietta stupenda. Ci viene la tentazione di soggiornare a Porto Covo il più possibile, però nello stesso tempo lo spirito della scoperta e dell’avventura ci stuzzica a proseguire. Se a qualcuno interessa è giusto sapere che nelle vicinanze esiste un’area di sosta ufficiale con scarico e carico e che poco distanze si aprono le porte di un bel campeggio. Al mattino successivo si sta tanto bene che scappano alcune coccole, poi con le palpebre a mezz’asta ci dividiamo, l’una verso la spiaggia, l’altro per rifornimenti di acqua, vino ed altri alimenti. Si gioca con le spumose e invadenti onde dell’oceano fino che all’estremo delle nostre forze ci si butta sulla sabbia. Cosa si può volere di più??...... Falesie a picco sul mare, e noi li sopra con il freno a mano molto tirato, panorami mozzafiato, onde altissime che si infrangono sugli scogli e che  creano una musica continua, un po’ più in là piccole spiagge che si modificano secondo la marea, punteggiate da ombrelloni colorati e qualche coraggioso che tenta il tuffo in quel mare “oceano” con l’acqua  abbastanza gelida. Il centro del paese fatto di poche e piccole case bianche è pulito, ordinato e pronto a ricevere le vasche in su e in giù tra i suoi negozietti e per mangiare nelle sue  trattorie accoglienti e con prezzi molto abbordabili. Abbiamo tutto e di più, non ci resta che sederci anche noi in quella trattoria che offre a grandi lettere su un tabellone la “Sapateira” e del “Choco fritto”, un granchio enorme che si deve affrontare con tavoletta, martello e pinzette cosa che ci mette un po’ in difficoltà, e poi un calamaro gigante fritto molto gustoso, ma un po’ duro, acqua e vino per un costo totale di 35 €.

9-10- 11 Luglio 2015 LISBONA       

150 km. Ci separano da Lisbona. Da Porto Covo fino a Sines si costeggia l’oceano, poi la strada si interna in un deserto sabbioso; lasciare la carreggiata è molto rischioso per il pericolo di insabbiarsi, tanti alberi di sughero, e strani alberi simili ai pini. Attraversiamo dei coloratissimi paesini tipo far west per poi far sosta per il pranzo di fianco e all’ombra di una “Arena de Toros”. Arriviamo all’ingresso del campeggio Monsanto alla periferia di Lisbona, dove troviamo un trambusto enorme, file interminabili di giovani che si preparano ad entrare. Il custode ci avverte del possibile casino notturno e ci fa entrare per poi registrarsi più tardi senza darci alcuna informazione perchè anche lui è stravolto, vuole essere pagato anticipatamente 34,90 €. Subito dopo, passeggiando per i viali del campeggio ci accorgiamo che è tappezzato da mille minuscole tende di tutti i colori, tende da pellerossa e carri tenda tipo Far west, con un sacco di gioventù che ride, canta, suona la chitarra, nuota nella piscina ultrapiena, così veniamo a sapere che tutto quel can…can è dovuto a un festival internazionale di musica rock che si tiene in città. Fortunatamente la notte è trascorsa abbastanza tranquilla. Tranne un Bum..Bum…Tam..Tam… di sottofondo che a momenti ha dato fastidio. Fa quasi freddo (19°). Leviamo le tende, c’è troppo trambusto, la vivacità di questa gioventù è inquietante e irrefrenabile. Ci dirigiamo verso la zona di “Belem” dove abbiamo saputo che esiste un posteggio camper; il posto c’è ed è  molto carino e ci sono già molti camper predisposti per la notte, a destra, a sinistra, avanti, indietro, ombra o sole e con il sorrisetto degli altri camperisti, finalmente riusciamo a trovare la nostra posizione ideale. Suole e tacchi sono i nostri veloci motorini che senza consumare una goccia di carburante ci portano nei luoghi da visitare. Entriamo nel monastero, nella cattedrale e il suo museo, nel nuovo centro della cultura per poi arrivare alla “Torre” sempre bella e imponente, ritorniamo al camper con un passo sempre più lento, siamo leggermente stanchi, sembriamo quasi due settantenni!!!! I vari bar e i locali vicini all’area di sosta si impegnano a far casino, per fortuna a una certa ora smettono e noi riusciamo a riposare molto bene fino al mattino. In modo istintivo alzo la mano al passaggio di un taxi e ci facciamo portare fino all’arco di Augusto. Gironzoliamo per la già conosciuta Lisbona che è sempre bella e piena di sorprese, cercando le attrattive sfuggite la volta precedente. Il taxi ci riporta al camper che è già quasi sera. Decidiamo all’istante e partiamo per tornare nuovamente sull’oceano e precisamente sulla costiera di Cascais, siamo posteggiati quasi nel cielo, altri due camper ci fanno compagnia, un saluto e un sorriso di complicità, il letto ci accoglie lunghi e distesi per una mega dormita.

Domenica 12 Luglio 2015

Questa mattina, leggendo degli opuscoli turistici, decidiamo di fare il percorso di circa 30 km. che è inserito nel patrimonio mondiale e che fa perno attorno a “Sintra”  dove si possono visitare dei castelli, dei monasteri, delle ville monumentali, dei boschi con un verde e dei massi con forme fuori dal normale. Noi abbiamo provato ed è stato un mezzo massacro, domenica……, tutto il mondo era lì, strade tutte intasate da macchine posteggiate e in strade talmente strette che in certi tratti non si passava, con i sudori freddi e una calma che non so da dove venisse, siamo riusciti a venirne fuori camminando a 10km. all’ora e vedendo tutte quelle meraviglie dal finestrino senza poter scendere dal camper. Per chi desiderasse vedere queste meraviglie, si deve far tappa a “Sintra”, e da lì prendere i mezzi pubblici che fanno tutto il percorso fermandosi ad ogni attrattiva. (non di domenica…..) Appena fuori dal caos, cambio maglietta e un po’ di tinta ai capelli diventati grigi e si prosegue verso “Peniche” aiutati dalla sig. Garmin. Siamo sotto le mura del centro storico assieme ad una ventina di camper, ottimo posto per ormeggiare e far passare la notte.

13-14-Luglio 2015 COSTA NOVA

Abbiamo bisogno di un’area di sosta con servizi o di un campeggio, per scaricare, per un po’ di bucato e per pulizie varie. La guida delle aree europee ci indica “Costa Nova”, una località già conosciuta, bellissima con le sue famose case tutte verniciate a righe verticali. L’area non esiste più, esistono ancora i servizi, ma una vecchia megera vestita di nero e con i baffi fa il gendarme e non ti lascia prendere neanche una goccia d’acqua. Ci spostiamo di qualche metro e intravedendo uno spiazzo attiguo alla spiaggia con tanti camper in sosta riusciamo a infilarci anche noi aprendo la veranda e posizionandoci sotto, sedie, tavolino e sdraio e griglia. Un simpatico camperista portoghese ci si avvicina e raccontandoci la sua vita  ci indica anche che basta un piccolo compromesso consumistico con il vicino bar buffet  per far acqua e scaricare il wc. E’ sera, la temperatura è ottima, due passi nella sabbia dorata su una spiaggia senza confini. Siamo tanto contenti da farci anche un po’ di coccole prima di addormentarci. Sono le dieci e con tanta vergogna apriamo l’occhietto con un enorme sbadiglio seccati di doverci alzare. L’odore delle orate e dei gamberi già lessati ci orientano verso il mercato del “pescado”che è a due passi dalla nostra postazione. Una scorribanda sul lungo mare che ci espone in maniera superba le sue bellezze, giardini, fontane, fiori profumati e con colori da arcobaleno, palme, e infine le sue case entusiasmanti. La giornata prosegue in pieno rilassamento per poi verso sera goderci questa spiaggia pulitissima, con il rumore della risacca che è una goduria per le orecchie, le sue onde spumose che ogni tanto ti bagnano le caviglie, non esistono recinti, non esistono barriere di nessun tipo, senza muri, senza biglietti e libera per la gente di tutto il mondo ci fa fare subito il confronto con le spiagge italiane (Bibione, Lignano, Rimini, Viareggio, ecc. ecc.)  dove neanche l’aria che respiri è tua. Griglia ottima, tanta gioia di vivere, tanta voglia di rivivere questi momenti. (ok- ok- ok-).

Mercoledì 15 Luglio 2015

Abbiamo passato un paio di giorni molto belli a Costa Nova. Mettiamo in moto e via per nuove avventure. Facciamo un lungo tratto di strada un po’ monotona per arrivare in località Viana Do Castello vicino a Cabadelo cercando un’area o un posteggio per la sosta della  notte. Siamo vicini ad un campeggio quasi in disuso, e un altro di una tristezza paurosa. Sostiamo subito fuori della porta d’ingresso assieme ad altri due camper e la scelta si dimostra giusta perche riposiamo molto bene senza nessun disturbo e senza nessun rumore.

Giovedì 16-17 Luglio 2015

Scopriamo che se ieri sera si faceva un paio di km. in più, si arrivava in una zona della stessa cittadina molto bella. Un posteggio subito dopo un ponte e lungo la riva del fiume  dove stazionavano diversi camper. Avanti e indietro per trovare il campeggio ma che nessuno nemmeno l’azienda di soggiorno sapeva indicarci. Finalmente, siamo dentro, si chiama: “Sereiada-Geifa”, in località (Pinhal da Gelfa-Ancora) per 18,45€ al giorno, è una specie di villaggio turistico completo di tutto compreso piscina ma un po’ distante dal mare e dal paese, a noi sta bene e sdraiati sotto un alberello che da un’ombra favolosa quasi da aver freddo. Non facciamo letteralmente niente, rimandiamo a domani le varie fatiche. Avute le indicazioni, ci vestiamo alla Rambo e dopo due interminabili sentieri tra liane e pozzanghere si arriva in una plaja nel pieno deserto, sconfortati torniamo indietro a richiedere informazioni questa volta per il paese e con un sorriso di scherno ci vien detto a 5 minuti che poi invece sarà più di 30 minuti. E’ arrivata l’ora, fili stesi e gran bucato, una sciacquata al vagabondo che sembrava venuto fuori da un safari, una spolverata interna  ed infine una bella doccia innaffiati da un buon profumo e pronti per il sopraluogo in paese. Un bel lungo mare, una bella spiaggia, locali un po’ smessi, insomma niente di trascendentale per cui due calici di vino per ristorarci e ritorno al campeggio per la nostra immancabile spaghettata.

Sabato 18-19-20 Luglio 2015     SPAGNA del NORD

Puliti, profumati, riposati impostiamo il navigatore su ”San Cosme” (Spagna) da dove inizia la stupenda strada costiera che attraversa tutte le Plaje per arrivare alla: più, più, più, più “ Plaja- Des- Cattedrales ”, patrimonio dell’umanità e patrimonio per i nostri occhi e per il nostro cuore. Per arrivare facciamo tanti km. di strada attraversando paesetti, campagne, cittadine e poi arrivati finalmente in zona, la mia Mula si è ricordata perfettamente la viuzza da dove entrare per immettersi sulla strada costiera che è abbastanza stretta ma che attraversa quasi a picco sull’oceano tutte le falesie e tutte le varie spiagge fino ad arrivare all’incredibile lavoro della natura. Percorriamo tutto il percorso per gioire di quello spettacolo per poi tornare indietro e sostare per la notte in un posteggio nelle vicinanze (c.a.100 m. gratuito) e con tanti  camper già sistemati per la notte. Il tempo è molto bello, la temperatura lascia vivere e qui non resta altro che buttarsi nella natura, godere del mare, bagnarsi tra le onde che si rincorrono facendo un gran casino e camminare sulla spiaggia con la sua calda sabbia dorata. Sul posto si    

fa amicizia con alcuni equipaggi di diverse nazionalità raccontandoci mille e più avventure su viaggi datati e recenti. I locali vicini fanno a gara per emettere il miglior profumo di fumose griglie sia di carne che di pesce, ci siamo cascati anche noi un paio di volte e a dire il vero molto bene. Forse dovuto ad  altri periodi in cui siamo stati qui, però constatiamo che c’è molta gente in più lungo tutta la costa e che sta aumentando di  giorno in giorno.

Martedì 21-22 Luglio 2015

Proseguiamo il viaggio andando un po’ a zonzo e senza meta, 50km. all’ora, musica, gambe sul cruscotto, pieno di gasolio, luogo senza nome ma ombreggiato e fresco per sostare e mangiare, riposino di smaltimento dei fumi alcolici e via per fermarci per la notte assieme ad altri camper subito fuori dell’ingresso del campeggio “Camping Plaja de Ajo”. Nessuno fa obbiezioni, per cui per una notte  va benissimo. La spiaggia è a due passi e noi indossati i costumi ne approfittiamo con grande piacere sbrodolandoci nell’acqua fresca. Finalmente è arrivato, ci svegliamo sotto un temporale stupendo e desiderato, la pioggia cade con gocce grosse e fitte, il Vagabondo ringrazia perché viene pulito dal sale e dalla sabbia accumulati negli ultimi percorsi fatti su strade alquanto ventose e polverose. Siamo all’interno della nostra casetta a fare programmi per i prossimi giorni e a scrivere i diari degli ultimi giorni, in una tregua del tempo, saliamo fino in paese per sgranchirci le gambe e per fare un po’ di cambusa. Al ritorno, abbiamo fatto gli ultimi metri di corsa per evitare un’ulteriore acquazzone. Il tempo passa leggendo un buon libro, una buona cena , un programmino tv fa venire  l’ora di appoggiare le testoline sui guanciali.

Giovedì 23-24 Luglio 2015 BILBAO    

Decidiamo di fare una scappatina a Bilbao che è molto bella e ci fa piacere rivisitarla. La stupenda area di sosta di “Monte Kobeta” ci accoglie con la sua bellissima vista aerea della città. Appena sistemati, prendiamo il bus n°58 per andare in centro a scorazzare per la Gran Via dove si trovano tutti i negozi più o meno firmati che sono la gioia e che appagano la curiosità della mia “Picia”. Dopo un paio di “vasche”siamo in attesa del bus per rincasare molto soddisfatti del pomeriggio trascorso in città. Il nostro morbido lettone è attrezzato con coperta nell’eventualità che questa notte faccia freddo. A due passi dalla fermata del bus c’è il mercato coperto super bello e noi non ce lo lasciamo sfuggire, subito dopo a pochi metri  inizia la passeggiata lungo il fiume che con i suoi ponti, parchi e fontane arriva fino alla straordinaria struttura del museo Gugenhiem, si cammina sotto l’enorme ragno di bronzo e dall’altro lato il grande orsetto alto qualche  metro e tutto ricoperto da un’infinità di fiori dai mille colori e che con il suo simpatico musetto sembra ti faccia un salutino di arrivederci. Più avanti si passa vicino allo stadio e a palazzi con una architettura ultra moderna. Ritornati in centro che non è lontano come da bravi marito e moglie, ci separiamo per un paio di orette in modo da soddisfare le nostre personali curiosità ( Lili guarda le vetrine mentre io guardo le ……belle spagnole! ). Attiguo al nostro camper si è sistemato un camper italiano di Gorizia, per cui ci scappa un sacco di chiacchere e risate.

Sabato 25-26 Luglio 2015 FRANCIA

Un piccolo controllino al cuore del Vagabondo che risulta tutto a posto. Sorpassiamo Pamplona, e godiamo per tanti km. di un paesaggio lunare, costeggiamo tutto il perimetro di un lago senza nessuna località per la sosta, si trova  vicino al paese di “Vesa” e alla movimentata cittadina di “Jaca”. Procediamo verso la Francia attraversando il passo di Bielsa a 1200 m. di altitudine e subito dopo l’omonimo tunnel, un pezzo di strada molto impegnativo che però ci ha fatto transitare e fermare nel punto sosta camper completo di tutti i servizi occorrenti per 6€ al giorno e a 100m. dal centro di Sant.Lary.Soulan un paese in festa tutto imbandierato e pieno di gente, musiche tradizionali e banchi pieni di prodotti regionali. Abbiamo saputo che la festa paesana ci sarà anche domani , per cui un piccolo giro di perlustrazione e un meritato riposo. Ci svegliamo quasi infreddoliti, fuori ci sono 16°, stiamo ancora un po’ a letto tirando su le coperte fino a coprirci il naso. La giornata la trascorriamo avvolti nella festa e nella confusione paesana, tanta gente, tanta musica, tante vasche tra gli odori dei banchi gastronomici e i negozi di souvenir, ci sentiamo coinvolti dalla festa e sul finire, siamo seduti in una trattoria davanti a due enormi e gustosi piatti di Moules (cozze) e patatine fritte e del buon vino bianco. Andiamo a dormire con un bel fresco e mezzi ciucchi. Ok…..Ok……Ok.

Lunedì 27 luglio 2015 

Il Vagabondo e la Garmin ci fanno girare mezza Francia percorrendo strade e stradine tutte interne e molto panoramiche. Siamo all’ingresso delle grotte di ”Gargas”, famose per l’infinità di impronte di mani di tutte le dimensioni e alcune stranamente menomate delle dita medie, la grotta è anche molto bella per le sue conformazioni di stallatiti e stalagmiti che scorrono lungo tutto il percorso illuminato da un bel gioco di luci colorate. E’ ora di cercare rifugio per la notte, e dopo aver passato Saint-Girons ci fermiamo nell’area di sosta di ”Castelnaus-Durban”, è un posto così, così, quasi bruttina, ma per una notte va più che bene.

Martedì 28 Luglio 2015  

Toccata e fuga dal Parco Della Preistoria a “Tarascon”, bella zona ma ci sembrava più una specie di viaggio didattico per ragazzi. Siamo a “Quillan” e non so come, la mia “Mula” ha saputo che domani mattina c’è il mercato settimanale,  regionale e artigianale per cui è d’obbligo la fermata nella grande e ombreggiata area di sosta locale.  Una passeggiata, una partita a carte e a nanna pronti per domani.

Mercoledì 29 Luglio 2015

Il mercato è bello, grande e meritevole di visita, la mattinata scorre veloce. Ci mettiamo in moto dirigendoci verso ”Leucate-Plage”, abbiamo letto che nella zona ci sono tre aree di sosta, il posto è stupendo, ma le aree di sosta sono un disastro, tutte piene, polverose e care, dalla prima scappiamo, la seconda è introvabile, la terza ci fa entrare perche sfibrati, non offre nulla, solo che vento e una scuola per surfisti, non ha neanche un briciolo di spiaggia, che delusione. Siamo chiusi nel camper a veder volare sabbia e foglie e a prepararci però delle ottime capesante e a berci un buon bicchiere di vino. Una telefonata alla nostra banda di Trieste che sta soffrendo per il caldo insopportabile ma che per  tutto il resto va benone.

Giovedì 30-31 Luglio 2015  

Sempre con il vento in poppa ci alziamo, il tempo di riorganizzare sia noi che il camper ci muoviamo. Una giornata campale, code interminabili senza capire il motivo, finalmente arriviamo a “Mezze” dove alla prima baracca-trattoria ci facciamo una dozzina di ostriche a testa, meravigliose da vedere e ottime da mangiare accompagnate da un buon vinello bianco. Soddisfattissimi riprendiamo il viaggio arrivando ad un’altra perla del nostro viaggio e cioè “Avignone”. L’impatto con la cittadina è stupendo, le sue mura antiche e il fiume Rodano che emana sensazione di freschezza e tranquillità. Ci sono due campeggi attigui sull’isola in mezzo al fiume, noi scegliamo il:”Camping Du Pont D’Avignon”, un quattro stelle che ci ospita per 25,30€ al giorno serviti di tutto e soprattutto circondati da foltissimi alberi che ci danno tanta ombra e tanto fresco. Al mattino la “U-Boat” barca navetta gratuita che dista pochi metri dal campeggio, ci sbarca sull’altra sponda e in vicinanza di una porta d’ingresso del centro storico. Tanta gente affolla le stradine interne, è un viavai incredibile e noi ci accodiamo fino a stancarci visitando il palazzo dei papi che è monumentale. Al pomeriggio la piscina con le “brombole” ci rilassa e ci rinfresca fino ad ora di cena. “Tutto ok”.

Sabato 1°Agosto 2015    

“Avignone” è sempre una bella signora, ti fa vedere tutte la sue grazie e modestamente ti lascia andare via. La solita impostazione alla signora Garmin e la prua del Vagabondo si avvia verso le montagne scaricandoci nelle vicinanze di “Sisternon” per pranzare, il centro e la solita area di sosta erano strapieni a causa di un mercato settimanale. Un po’ di km.in compagnia di stupendi panorami, gole profonde, orridi paurosi, fiumi con acque cristalline e tanti gommoni che fanno rafting, il lago Pecon e siamo a “Barcelonette” incasinata dal traffico e da una fitta pioggerellina. Sostiamo nella solita fangosa area di sosta strapiena di camper e con gli ombrelli aperti andiamo a gironzolare un po’ per il paese. Rientro, cena, Tv.

Domenica 2 Agosto 2015 PASSO DELLA MADDALENA    

Accendiamo la stufa per fare colazione, il tempo si sta mettendo sul bello. Spegniamo il motore sulla sommità del passo della Maddalena a 1700m. Il posteggio e strapieno ma un buchino lo troviamo, grande passeggiata sui sentieri accompagnati da mille discorsi che si fanno tra di loro le timide  marmotte, arriviamo al laghetto che è sempre bello da vedere. Il rifugio della comunità montana ci dà dello spezzatino con polenta,verdure grigliate, un buon formaggio locale e del vino per un tot. di 22€. Per la notte decidiamo di scendere nell’area di sosta di Bersezio (7€+3€). Altra bella passeggiata tra le quattro case del paese, cena al fresco e speriamo in una sana dormita.

Lunedì 3 Agosto 2015 ITALIA 

Per motivi famigliari dobbiamo avvicinarci a casa, una serie di telefonate con i nostri figli ci mettono in guardia sulla temperatura torrida della pianura e delle sue città, per cui una sosta notturna di transito è impensabile. Io e la mia “Mula” ci diamo un’occhiata complice e senza tante parole ci mettiamo il sacco in spalla e con  una pacca sul cofano del Vagabondo si và. Andatura media, niente traffico e quasi senza accorgerci……..dopo 700 km. siamo nell’area di sosta di “Sappada”, non occorre dire che è strapiena, per cui ci posteggiamo nella corsia centrale fino a domani mattina visto che un equipaggio se ne va per cui il posto è prenotato. Sono le 19,30, l’aria è fresca e frizzante e finalmente facciamo prendere un po’ d’aria ai nostri culetti che sembrano cotti dopo tanti km. di guida.

Da Martedì 4 Agosto a Domenica 16 Agosto (Sappada) 

Ci siamo sistemati ottimamente con il camper, abbiamo lo spazio sufficiente per abbassare la veranda e sistemare sedie, tavolo, brandine, griglia ecc..Non ci resta altro che aspettare gli eventi delle giornate come dei bravi campeggiatori stanziali. La località offre diversi svaghi ed eventi oltre a delle favolose passeggiate su sentieri che si inoltrano nell’ombra dei boschi e che talvolta odorano di funghi. Le sorgenti del Piave che si raggiungono con un pulmino tipo navetta (previo appuntamento telefonico) e si ritorna a piedi per circa otto km. tra malghe, cascine, ristorantini, ruscelli, cascatelle, mirtilli e fragoline. Il piccolo laghetto con la pesca sportiva di trote, gioia di grandi ma anche di tanti ragazzini che ad ogni pescata mollano tutto e scappano via pieni di paura. La via principale è sempre movimentata e le tabelle delle locande offrono dei menù per tutti i gusti e portafogli, pizze, fricco, canederli, cassunziei, pesce, carne, e delle pasticcerie con dei ottimi dolci. Strada facendo trovi dei campi di bocce dove si svolgono continuamente dei tornei amatoriali con un sacco di spettatori. In piazza teatrini per ragazzi, spettacoli e bande musicali folcloristiche, ogni giovedì trovi il mercato che circonda la chiesa con tantissimi e coloratissimi banchi di ogni genere di prodotti. Qui comanda il rallentatore, durante il giorno fa caldo per cui si cerca l’ombra, mentre alla sera sale una bella frescura che a volte richiama il gilè. Anche l’ombrello vuole la sua parte, delle volte ti incammini con il sereno e dopo poco tempo viene giù un acquazzone incredibile, a noi è successo più di una volta e abbiamo dovuto fare anche l’autostop. A parte tanti momenti di ozio, in questi giorni Sappadini abbiamo fatto e partecipato a tutto quello che la nostra volontà e la nostra forza ci permetteva di fare, a volte abbiamo anche esagerato e ci siamo creati dei dolori muscolari che non finivano mai. Abbiamo girato per tutti i meandri del paese nuovo e vecchio, le varie contrade, le sorgenti, Cima Sappada con il suo campeggio, il laghetto, tutti i sentieri senza difficoltà, le bocce, il mercato, la festa del fieno, la festa e la sfilata in costume di ferragosto, il battesimo della neo costituita banda locale, teatrino, concerto, visitato alcune locande e pasticcerie, ma soprattutto abbiamo osservato a bocca aperta i tramonti che si infrangevano sulle montagne circostanti (una meraviglia di spettacolo e di colori). Siamo pronti per tornare a casa, riceviamo una telefonata dalla famiglia Papo che domani ci raggiungono per passare due giorni in compagnia. La musica assordante della festa della birra ci disturba un po’, per fortuna un acquazzone fa scappare tutti, compresi gli ubriachi che fanno un casino enorme. Oggi è domenica e in tarda mattinata partiamo verso casa con una sosta al posteggio del Lago dei Tre Comuni per pranzare all’ombra dei suoi platani. La compagnia a sorpresa si e allargata trovando sul posto figlia e marito di Romano e Cinzia. Riposino e alle 19 di sera siamo al rimessaggio di Muggia rendendoci conto che la nostra vacanza è finita.

CONSIDERAZIONI:

La prima considerazione da fare è che tra  “ME” e la mia “MULA” è un tutt’uno e ci vogliamo un sacco di bene quasi come dei “morosi” perché siamo stati a stretto contatto per 24 ore al giorno  per 68 giorni  senza avere alcun contrasto e nessun va fan………..o. Dopo tanti anni  si può dire che è un record che ci auguriamo duri per tanto altro tempo. Il nostro camper “Vagabondo due” va che è una meraviglia, non protesta mai ed è contento di fare più km. possibili, l’unico guaio è che ha un po’ di sete e allora ogni tanto cerca un’oasi e si riempie la pancia come un cammello. Il programma del percorso preparato con cura prima di partire assorbendo notizie da un sacco di fonti è stato fruttuoso e senza intoppi, soltanto il grande caldo ci ha fatto escludere alcune escursioni, siamo sempre riusciti a convivere con una temperatura fresca o moderata e all’occorrenza non abbiamo avuto nessuna difficoltà a fuggire dall’afa cercando zone più fresche. Molte le curiosità soprattutto della natura che ci hanno entusiasmato in Francia. In spagna l’arte, la cultura, e il fascino delle sue grandi città ci ha lasciato un ricordo stupendo e indelebile. Il Portogallo già conosciuto ma sempre pieno di sorprese ci ha accolto con un stupendo clima e ci ha lasciato scorazzare in lungo e in largo senza crearci nessun problema, La capitale Lisbona con la superba zona di Belem, le botti piene di buon vino di Porto, le sue spiagge e la sua gente  ci ha fatto pensare che ci si può ritornare specialmente durante l’estate che sulla costa dell’Oceano è piacevolmente vivibile. Risalendo nuovamente attraversiamo la Spagna rasentando le sue coste frastagliate con le sue alte e spumose onde oceaniche e con una serie di “Playas” tanto belle che ti fanno sognare e ti fanno sentire piccolo di fronte a chi ha creato queste magnificenze. Siamo nuovamente in Francia, sulla strada del ritorno le giornate non ti danno tregua visto che ogni paese, ogni cittadina, ogni località festeggia qualche santo patrono o qualche festa di non so che genere e ti obbligano a fermarti. Dell’Italia si può dire che è molto bella per merito dei nostri avi che ci hanno lasciato in eredità un sacco di meraviglie, però non si può vivere di rendita, bisogna curare, pulire, ripristinare e valorizzare le antichità, mettere in sicurezza fiumi, strade, montagne e nello stesso tempo guardare e fare qualche cosa per il futuro prendendo esempio da quasi tutti i paesi Europei. Mi auguro che chi leggerà questo diario trovi delle notizie utili.

Un saluto a tutti gli amici camperisti e mi raccomando, quando ci incontreremo per strada un piccolo cenno di saluto con la mano e un sorriso fanno sempre piacere.                            Ciao a tutti e alla prossima……………………………. Giorgio e Lili.

N.B. In Spagna ci sono : le Autopiste a pagamento ….molto care, e le Autovie che sono simili ad autostrade, ma gratuite. Sul navigatore basta mettere fra le cose da evitare: strade va pedaggio.