DIARIO DI BORDO DI UN VIAGGIO VIA TERRA DA TRIESTE ALLA TURCHIA DAL 15 GIUGNO AL 4 AGOSTO 2008

 

 

EQUIPAGGIO; Una biondina di 65 anni di nome Lili (guida tipo navigatore Garmin), e un “vecio Driver” di 67 anni di nome Giorgio. 

 

CAMPER; “Hobby 600” del  1991 turbodiesel 2500 …. FAVOLOSO …. di nome Vagabondo.

 

PERCORSO; Slovenia / Croazia / Bosnia / Montenegro / Albania / Grecia / Turchia / Italia.

 

TOTALE Km. 6980

 

15 Giugno** alle ore 11,30 partenza da Muggia (TS) verso il confine Sloveno di Rabuiese,autostrada verso Rijeka (Fiume). Da Rijeka percorriamo la Jadranska Magistrala che è la strada statale costiera tutta curve, ma panoramicissima; si vedono le isole di Krk,Cres,Rab,Pag,Passman,e Uljan con sullo sfondo la città di Zadar e le isole Kornati.

Alle ore 20 raggiungiamo l’isola di Murter attraverso un ponte e il camping Jazera a un Km. da Tisno,paesino in stile veneziano,cena favolosa a base di pesce da “Gina”che accoglie i clienti con molta gentilezza.    (Fatti Km. 378)

 

17 Giugno** Riprendiamo la strada costiera direzione Split (Spalato). Meritano una visita: Vodice,Sebenik,Primosten,Trogir,Split e Omis, tutte località che noi abbiamo già visto più volte, per cui le superiamo e a 15 Km. a sud di Omis, in località Lokva Rogoznica entriamo all’autocamp Sirena che è un piccolo gioiello che scende a

 pastini sul mare; si è accolti da una famiglia molto cordiale e non si può rifiutare  un grapino domacia (di casa), si cena con una grigliata di pesce o di carne su panche in compagnia di olandesi e tedeschi più o meno brilli……ma lo saremo anche noi dopo vari assaggi di grappe, per cui il capirsi non sarà più un problema, come si fa a lasciare senza rimpianti un posto del genere, una spiaggia e un mare da sogno?.

(Fatti km.147)

 

19 Giugno**Lasciamo Lokva Rogoznica puntando verso Mostar. Si passano le foci della Neretva, meraviglioso panorama che ci ricorda vagamente la Tailandia. Ci dirigiamo verso Neum, località di villeggiatura in una piccolissima striscia di costa della Dalmazia, di nazionalità serba, dove attraversiamo il confine tra Croazia e Serbia senza alcun problema (solo carta d’identità); strada facendo visitiamo Pocitely, un bel paesino in stile mussulmano e dopo qualche kilometro siamo nel centro storico di Mostar con il suo famoso ponte bombardato e ricostruito di recente.

Sono impressionanti i segni che la guerra ha lasciato poco più di una decina di anni fa. Girando nei vicoli stretti pieni di negozietti di souvenir e trattorie ci si sente un po’ come polli da spennare, ma forse non è solo una sensazione, infatti siamo assaliti da un’orda di zingari che ci tirano e non ci mollano fino a quando non sganciamo euro…euro…euro. Alla sera arriviamo a Ston, zona famosa per le sue cozze, ci fermiamo in un campeggio cosi’ cosi’.    (Fatti Km.260)

 

20 Giugno**Si riparte sempre lungo la strada costiera, rivediamo con grande emozione la stupenda Dubrovnik, dai vari belvedere questa città è sempre stupenda e non manca il profumo delle ginestre, giungiamo a Molunat dove ci sono tre mini autocamp; forse non riuscite a trovare questo piccolo eden sulla carta geografica che merita di essere scoperto prima che la civiltà lo trasformi in un Portofino o Capri. Vi assicuro che da qui è difficile ripartire senza rimpianti.  (Fatti Km. 102)

 

23 Giugno**Entriamo in Montenegro senza intoppi, solo pagando la vignetta di 20 euro, la strada è bella e panoramica, i paesini molto affollati di turisti, il tutto in grande fermento, visitiamo la città di Kotor che è fantastica, tutta in pietra, pulita e con le più belle donne mai viste (signore ..attenzione ai vostri uomini). Seduti in una piazzetta a farci due buonissime pizze, quattro passi e poi a nanna in un parcheggio in riva al mare (10 euro).      (Fatti Km. 105)

 

24 Giugno**Partenza da Kotor e breve sosta a Budva, una cittadina molto bella; proseguendo il viaggio si intravede dall’alto Sveti Stefan isoletta da sogno,

più avanti da vedere il paese di Bar e arriviamo a Utjeha, è una sorpresa, troviamo sosta in un piccolo campeggio in riva al mare con ulivi secolari e alberi di fichi; siamo gli unici clienti italiani e con un camper. I proprietari con i quali non c’è lingua per capirsi ci coccolano regalandoci frutta, verdura e pesci appena pescati, e anche qui….ma perchè dobbiamo andarcene?     (Fatti Km. 213)        

 

25 Giugno**26 Giugno**  Sosta a Utjeha con le pancione all’aria.

 

27 Giugno** A malincuore deciso di partire, destinazione Albania; al confine di Sukobin siamo accolti con grandi sorrisi anche dai poliziotti. Paghiamo Euro 20 di permesso e Euro 25 di assicurazione. Tutti ci salutano lungo la strada che porta a Skodler (Scutari) e in centro un prete italiano ci aiuta a cambiare i soldi in banca. Mangiamo molto bene in un ristorante in riva al lago e poi verso Sud e verso il mare. Alla sera ci ritroviamo in una pineta a Schengin. La località potrebbe essere bellissima: mare, spiaggia, pineta, ristorantini, ma quello che ci avvilisce è la sporcizia che regna ovunque. A completare il quadro non poteva mancare una vera tempesta di sabbia. Per chi non avesse mai provato, vuol dire avere sabbia dappertutto e per vari giorni.    (Fatti Km. 122 )

 

28 Giugno** Al mattino partenza verso Kruje che è un antico paese all’interno. Da vedere il vecchio mercato, il castello e il museo dedicato ad un eroe albanese. Di seguito attraversiamo la città di Durazzo che ci appare molto caotica, infatti non riusciamo a trovare un parcheggio…..è pur vero che lo cerchiamo all’ombra, in riva al mare, con ristorantino…..siamo troppo  esigenti?. Arriviamo a Berat che è una cittadella antichissima, ricca di storia e di opere d’arte.

Abbiamo dormito solissimi nella pineta che circonda questo antico tesoro, dopo aver cenato nell’unica osteria. Il padrone ci ha regalato una tanica di acqua potabile. Il giorno dopo la signora che ci ha fatto da guida nella visita alla chiesa (stupenda) ci ha raccontato che il giorno prima aveva ricevuto la visita del  professor  Prodi con moglie …. , ecco perché avevamo visto un corteo di auto entrare nella cittadella ed ecco perché qualcuno di questo corteo ci ha salutato con un  “ciao triestini” ( Fatti Km. 211)

 

29 Giugno**Un breve tragitto e da Berat arriviamo a Fier, in un paesaggio grigio con pozzi petroliferi di cui molti abbandonati, una palude e una puzza di petrolio insopportabile, poveri abitanti! Saliamo al passo di Llogoria e fra panorami incantevoli scendiamo al mare a Dermi. Ci accolgono una decina di operai albanesi che stanno adornando con stoffe e carta il piano terra di un hotel abbandonato che era di proprietà di un italiano (dovuto abbandonare al momento dei disordini politici). Siamo in un posto più che stupendo, posteggiato il camper in un pastino in piena ombra e con la spiaggia e il mare di una bellezza incredibile a due passi fuori dal camper. A piedi si va in un ristorantino a picco sul mare. E’ strano, tutti sanno più o meno l’italiano, vogliono parlare con noi, ci danno informazioni sulla loro vita e vogliono conoscere la nostra, anche se conoscono meglio di noi le nostre storie perché vedono le nostre reti televisive. Mare, spiaggia, sole, cenette a base di pesce, sorrisi, cicale…….. e chi si muove più?.    (Fatti Km. 211)

 

1 Luglio** Salutiamo il gruppo di albanesi e puntiamo a Sud verso Sarande.



Sono solo 76 Km, ma ci abbiamo messo 5 ore. La strada è panoramicissima, ma chi lo guarda il panorama se sei con un camper a cui sei affezionato e ti trovi in un viottolo con buche, massi, strapiombi, curve, tornanti, salite, discese, asini in mezzo alla strada, pullman, camion e qualche macchina? Arrivati a Sarande, dopo aver trovato parcheggio, stravolti ci siamo gettati in mare. Ci era stato detto che sarà la futura San Remo, infatti la città è piena di abitazioni in costruzione, ma noi decidiamo di tornarci solo se e quando faranno una strada decente.

 

2 Luglio** Passando il confine, siamo in Grecia e una bella strada ci porta a Joannina, che è una bellissima città in riva al lago omonimo, con stupenda isoletta. Joannina merita una visita sia nella parte moderna che antica, come è imperdibile la gita in barca all’isola, sulla quale c’è un paesino e alcune chiesette piene di tesori che si possono visitare soltanto chiedendone l’apertura agli abitanti del posto e porgendo qualche Euro. Chiedendo prima a un poliziotto, abbiamo potuto pernottare in centro, sul lungolago e all’ombra…magnifico. (Fatti Km.108)

 

3 Luglio** Fa molto caldo. Dopo Km155 siamo al Camping Kronos di Kastraki alle Meteore.

Siamo nel cuore di questa zona straordinaria e i colori del tramonto creano un’atmosfera irreale, ma la visita dei monasteri la rimandiamo al giorno dopo. Seguendo un depliant che ci hanno consegnato all’entrata del campeggio ci rechiamo al mattino presto con il camper e senza troppi problemi di parcheggio e senza file estenuanti riusciamo a visitare internamente i due monasteri più importanti. Ci siamo resi conto che l’aver fatto un’alzataccia ci ha evitato parecchio stress….vista l’invasione di turisti a bordo di  pullman invadenti e prepotenti.

Questa è una meta da gustare con calma perché piena di fascino. Capiamo che non è questo il periodo migliore, per il clima e per il sovraffollamento. Torneremo !!!

 

4 Luglio** Abbiamo deciso di andare alla ricerca di un po’ di fresco per un paio di giorni ed eccoci sul monte Olimpo (fatti Km199). Fa quasi freddo! È una goduria. Siamo nel parcheggio di un rifugio dal quale si parte a piedi o con i muli verso varie mete, noi abbiamo raggiunto in un’ora e mezza di cammino l’incredibile monastero di San Dionisio. Altra notte al fresco e poi giù verso il mare.

 

7 Luglio** Oltrepassiamo Salonicco, arriviamo ad Asprovalta (fatti Km 193)


che è un bel paesetto in riva al mare, con spiaggia chilometrica, servizi gratuiti e market , e accettazione della presenza di vari camper targati GR,PL,CZ, che sono evidentemente stanziali…..allora ci stiamo anche noi. Sì, siamo sulla spiaggia e al sole, ma non è troppo caldo. Si sta proprio bene e alla sera, mentre noi turisti facciamo le “vasche” in paese, i greci vengono a vedere e a commentare i vari modelli di camper. Modestia a parte, il nostro Vagabondo è il più ammirato, forse perché è un bel Hobby 600 dall’aria vissuta, con una linea unica e noi ne siamo orgogliosi.

 

8 Luglio** Ripartiamo verso Est. Abbiamo bisogno di un campeggio prima di affrontare la Turchia. Lo troviamo ad Alessandropolis (fatti Km 252), città abbastanza carina a pochi chilometri dal confine di Ipsala. Questo confine mette un po’ a disagio: soldati, polizia e finanza e alla fine di tutti i possibili controlli e senza aver pagato nulla, ci lanciamo verso Istambul attraverso una pianura ben coltivata.(fatti Km 309).

Siamo a Istambul , frastornati dal traffico, la signora Garmin non ragiona più; chiediamo ad un taxi di portarci in un camping. Lui ci accompagna, ma con sua sincera sorpresa e il nostro disappunto, quel camping non c’è più, ora è una pineta inaccessibile. Ricordando un consiglio ricevuto in Grecia da camperisti genovesi, abbiamo seguito le indicazioni: Topkapi e Sultanamet e non senza ansia siamo entrati con il camper nel centro storico. Alla prima segnalazione di parcheggio e comunque chiamati dal proprietario, ci siamo ritrovati in uno spiazzo a picco sulla città, vista mare, alberi di fichi, mura antiche e altri camper italiani. Purtroppo mancano acqua e servizi ed è molto sporco, ma a cento metri dalla moschea Azzurra e pagando 30 Euro al giorno… ci è parso un vero affare. Non vogliamo raccontare di questa città, perché crediamo che ognuno di noi la viva a modo suo. Ci sono cose che non dimenticheremo mai, come la gita in battello (di linea, non per turisti) il panino con il pesce fritto al momento sui barconi,le voci, i profumi, la cordialità della gente. Questa cordialità ci seguirà in tutta la Turchia, Anzi, nei posti meno battuti dal turismo è una vera accoglienza dell’ospite che è sacro. Parlate con la gente, cercate di capire e di farvi capire; sarà una bella sorpresa, per noi che abbiamo sempre fretta e che ci barrichiamo nell’indifferenza e che siamo sospettosi; vedrete ancora dei sorrisi veri e degli occhi leali. In più occasioni ci è stato offerto il té, ma come diremo più avanti, le donne erano orgogliose di portarci a mani giunte piatti di cibo fatto da loro. Non abbiamo mai usato tanto le mani per parlare perchè spesso non avevamo nessuna lingua in comune, qualche volta l’inglese e  più volte il tedesco. Sappiate che a Istambul e in tutta la Turchia si dorme poco perché ovunque si è raggiunti dal lamento del muezzin…. giorno e notte.

 

12 Luglio**Dopo i giorni trascorsi a Istambul, partenza per la Capadocia attraversando pianure immense, paesini, aride colline. Non sostiamo ad Ankara, ceniamo e pernottiamo nel parcheggio di un gentilissimo benzinaio a Elmadac ( fatti 510 Km )



 

13 Luglio**Si arriva in Capadocia, panorami mozzafiato ci accolgono con quelle strane formazioni. Non ci si accorge del caldo. E’ troppo bello. All’ora di pranzo una famiglia turca che faceva picnic all’ombra del nostro camper ci ha offerto polpette, sarme e  pane alla griglia. Nel pomeriggio un’altra famiglia ci ha offerto il tè. Da notare che nella prima famiglia il “lui” aveva due mogli e nella seconda addirittura tre e non si contavano i bambini di tutte le età. Si poteva comunicare un po’ in inglese con i bambini più grandicelli , tutti erano molto interessati a noi e al nostro modo di vivere. Troviamo un piccolo camping a due passi da Goreme. C’è una stupenda piscina (oasi nel deserto) che invita a rinfrescarsi. I padroni come al solito ci accolgono festosamente (tè, fiori, albicocche), gli altri ospiti sono dei polacchi con una tenda e in piscina una famiglia di Bergamo. Alle spalle una serie di “camini delle fate”, insomma un vero paradiso. Il padrone del campeggio ci fa conoscere una guida locale che ci propone una visita di tutta la zona con un pulmino di nove posti e un costo di € 10 a testa, accettiamo.    (fatti Km 257)

 

14 Luglio** Di buon mattino, veniamo prelevati e accompagnati nei luoghi più interessanti, con noi finalmente altri italiani (non camperisti). Questo giro organizzato, spiegato in un italiano perfetto, è stato utilissimo perché, a parte le notizie di carattere geologico, storico e ambientale, ci ha portato in posti irraggiungibili con un mezzo più grande e su piste di sabbia molto insidiose. Successivamente ci siamo sbizzarriti a camminare in lungo e in largo…. Merita la salita a piedi nella parte alta di Goreme, possibilmente al tramonto. E’ indescrivibile.



 

15 Luglio ** Al mattino alle cinque, veniamo svegliati da strani sbuffi. Impauriti usciamo dal camper e sopra di noi a pochi metri, tutta una serie di mongolfiere coloratissime. Il primo saluto di quel giorno ci è stato dato dai turisti che ci facevano ciao dall’alto. Partiamo alla volta del caravanseraglio di Sultanhani. Nella piazza principale alla quale si giunge passando sopra tappeti distesi qua e là lungo la strada, siamo assaliti da un nugolo di ragazzini, che non si accontentano delle solite caramelle (sempre a portata di mano), sono prepotenti, mettono a disagio, per cui decidiamo di andarcene senza visitare il caravanserraglio e cercare un camping per la notte. E’ una casa con giardino. Ci fanno anche la cena e ci mettono a tavola assieme a una coppia di tedeschi, unici turisti oltre a noi, con i quali concludiamo allegramente la serata…. Noi offrendo limoncello e loro…. birra naturalmente. ( fatti Km 140)

 

16 Luglio ** Tappa di trasferimento, arriviamo al lago di Egirdir dove c’è anche un camping molto grande tutto occupato dai locali. Il lago , il paese, e il camping…. non è un gran che.  (fatti Km. 357)

 

17 Luglio** Partenza per Pamukale. Si passano paesaggi e città carine, come Isparta dove si possono comperare prodotti di bellezza fatti con i fiori, come per esempio l’acqua di rose (non quella chimica). Dopo Km 245 arriviamo in questo luogo di fiaba. Si vede già da lontano il bianco abbagliante di tutta una collina, sullo sfondo il cielo azzurro, ai piedi un paesino di piccoli hotels e ristoranti, tutti con la loro piscina. Ci accoglie un giovane con la Vespa, che ci accompagna a casa sua, nel giardino con servizi e piscina della sua piccola pensione; la mamma è una cuoca perfetta e il padre controlla il tutto. Sarebbe una situazione ideale se non fosse per il caldo bestiale e ci viene in mente la fuga dalle Meteore per questo motivo. Il giorno dopo entriamo di buon’ora nel Paradiso naturale fatto di stalattiti di calcare candido che scendono da vasche rotonde piene di acqua calda. Si deve camminare scalzi e in alcune di queste vasche ci si può bagnare.

Si sale fino alla sommità del colle e si entra nei resti della città romana di Hierapolis. Sempre con le scarpe in mano, scendiamo al paese dove ci aspetta un bagno in piscina, ma anche un caldo insopportabile (40 °). Decidiamo di puntare verso il mare.

 

19 Luglio** Dopo Km 200 siamo al campeggio di Pamucak vicino ad Efeso. Spiaggia sabbiosa, alberi enormi, palme, servizi e un ristorante….che non vi dico!!! Questa sì che è vacanza. Familiarizziamo con i vicini turchi; i soliti convenevoli….a loro però non piace il nostro caffè. Ci sono altri camper di italiani e tedeschi, che però se ne stanno in un’area un po’ in disparte e al sole. Noi preferiamo l’ombra e tutto sommato, ci troviamo molto bene con la gente del posto, anche se hanno usanze molto diverse da noi. Per esempio abbiamo notato che i papà vanno in spiaggia coi bambini e le mogli, tutte vestite, chiacchierano e ridono fra loro, sbucciando cipolle e cucinando le loro specialità.

 

21 Luglio** Puntiamo verso Izmir, città grandissima, e arriviamo a Foca. La strada costiera è panoramica . Il paese di Foca è vivace e ricorda un po’ i paesi istriani e dalmati. Facciamo un po’ di vasche e poi passiamo la notte in una spiaggetta vicino ad un camion adibito a camper. (fatti Km. 175)

 

22 Luglio**E’ bello al mattino uscire dal camper e gettarsi in mare, facciamo colazione, e anche qui con rimpianto lasciamo Foca e prendendo una strada costiera ci dirigiamo verso nord. Arriviamo a Kanakkale e prendendo il traghetto (lit. 35) passiamo sull’altra sponda a Ecebat, percorrendo sempre la costiera arriviamo a Celibolu. Passiamo la notte sul lungomare in compagnia a un camper di francesi.  (fatti Km. 395)



 

23 Luglio **Passiamo il confine di Ipsala in dieci minuti. Siamo nuovamente in Grecia. La nostra avventura Turca è finita. Peccato. Arrivederci Turchia!. Ci dirigiamo verso Asprovalta e a colpo sicuro ritroviamo il parcheggio in riva al mare a due passi dal paese. Solita cenetta nel solito ristorantino….troppo bello! Pensiamo di fermarci un paio di giorni.   (fatti Km. 396)

 

24/25 Luglio**Sempre a Asprovalta, ci stiamo quasi vergognando, non stiamo facendo nulla, mare, mangiare, dormire, mare, ristorante, dormire, e cosi’ fino al:

 

26 Giugno ** Lasciamo Asprovalta con un po’ di malincuore, attraversiamo tutta la Grecia in orizzontale e arriviamo a Igoumenitza. Ormai il troppo caldo e il troppo turismo ci infastidisce. Stiamo pensando di tornare a casa. Proseguiamo e parcheggiamo a Plataia vicino ad altri camper di italiani, greci e olandesi. Ad un certo punto arriva una vecchia 600, dalla quale esce un donnone che in un inglese con cadenza teutonica ci ordina di andarcene tutti, che più avanti c’è un campeggio e che verrà la polizia e ci farà una multa di 200 euro…..e riparte esagitata. In un primo momento le crediamo, gli olandesi se ne vanno, i greci restano e noi ….anche. La notte è passata tranquilla…. Chi era quella donna, se non la proprietaria del vicino campeggio?.  ( fatti Km. 450)

 

27 Giugno **A metà mattino ci siamo diretti a Sivota, il paesino subito a sud di Plataia e in una agenzia di viaggi abbiamo prenotato il traghetto di ritorno ( Igoumenitza / Ancona per il tre Agosto € 301 in open deck ). Ritorniamo a Plataia per la notte.   (fatti Km. 96)

 

28 Giugno ** Ci dirigiamo verso la foce del famoso Acheronte.  Amudia è il paradiso dei camperisti: un lungo molo separa la spiaggia dal fiume. Paese con ristorantini ( uno di loro “Thomas” offre lo scarico acque nere gratis), barconi di pescatori che al mattino vendono il pescato della notte. Lì abbiamo conosciuto molta gente tra cui dei romani molto simpatici con i quali fatto mega cene, chiacchere a volontà e ammirato tramonti da sogno. Qui abbiamo anche gonfiato il nostro “folpo” un gommone di 3,30 mt. E un motore di otto cavalli per visitare un po’ le grotte e le spiagge vicine….. altro che Caraibi!.Qui passiamo dei giorni veramente piacevoli e rilassanti.     (fatti Km 63)

 

29/30/ Giugno, 1/2/ Agosto**Pancia all’aria, spiaggia , nuotate, giri in gommone, griglie di ogni ben di dio, escursione con barca locale a Parga,  abbiamo fatto un grosso sacrificio ad andarcene.

 

3 Agosto **Su consiglio dei romani, andiamo a visitare le sorgenti del fiume Acheronte a circa una ventina di km. all’interno; si entra in un ambiente montano, pieno di verde, boschi, prati e il fiume che è più simile ad un torrente ( sul quale vanno i gommoni ) incastonato in un orrido. Ci si va a piedi, camminando nell’acqua gelida, sembra un altro mondo. Peccato non poter restare almeno una notte in questo posto così  fresco e accogliente….. il traghetto non aspetta.

 

 

RIFLESSIONI FINALI:

 

Questo è stato uno dei viaggi più belli, senza togliere nulla a quello del 2007 a Capo Nord o quello dell'anno prima in Spagna e Portogallo e così via.

Soltanto di quest'ultimo abbiamo voluto rendicontare  agli altri le nostre esperienze, perchè crediamo che ognuno di noi le viva in modo diverso e che un diario, come del resto una foto, non possa esprimere pienamente le proprie emozioni.

Abbiamo tralasciato di raccontare un po' di cose negative, perchè in realtà quelle positive hanno avuto il sopravvento, ma per onestà di cronaca dobbiamo ammettere che qualcosa è andato storto, come per esempio un piccolo incidente in Grecia, non per causa nostra, che fortunatamente si è risolto appena a Natale con il risarcimento totale dei danni (un finestrino della camera da letto che non è più in commercio e che la ditta madre ci ha procurato dopo un'attesa di quattro mesi).

Un episodio che ci ha messo in crisi è stato in Turchia dove è normale far passare le auto, i pullman ecc. sulle strade in fase di asfaltatura: questo significa guadare un fiume di catrame che schizza dappertutto e riduce la carrozzeria come un cane dalmata....vedi “La carica dei 101”. Questo ha veramente spiazzato il sangue freddo del “vecio driver” per cui abbiamo pagato un baldo giovane che con straccio e benzina facesse pulizia  del nostro Vagabondo. Sempre in Turchia, in una zona montagnosa, a causa del caldo torrido,l'asfalto si scioglie e sulla carreggiata si formano due profonde corsie come un binario. Le gomme si attaccano come ad un chewingum e guai a doversi spostare o a scendere dal camper!

Dell'Albania si sono già detti i difetti, ma siamo sicuri che i simpatici e laboriosi albanesi rimedieranno al più presto, dato il fermento che agita un po' tutto il paese.

Per il resto, non possiamo che dire tutto il bene possibile.

Noi viaggiamo abbastanza spesso; d'estate ci regaliamo un viaggio con il camper, senza preparare un itinerario molto particolareggiato, in quanto ci piace decidere di giorno in giorno quello che ci si prospetta e documentandoci un poco a casa e molto di volta in volta sul posto; d'inverno voliamo in qualche posto esotico per due settimane.

Quello che ci appassiona è la conoscenza non solo dei luoghi, ma anche delle persone e le diversità che riscontriamo nelle usanze, nella religione e nel modo di vivere ci affascinano. Con queste genti troviamo sempre un punto d'incontro e se la lingua incomprensibile ci allontana, un sorriso subito ci avvicina; loro sentono il nostro rispetto e veniamo ripagati da altrettanto rispetto......quasi sempre!!!

 

Ciao, un saluto a tutti i camperisti e buon viaggio da parte di Lili, Giorgio, e il Vagabondo